La storia di mattia, un avventura, un Amore grande grande …
Benvenuto al mondo Mattia!!!
Oggi voglio raccontarti una storia, che parla un po’ di te.
È solo l’inizio del viaggio, il pensiero dolcissimo che la tua Mamma meravigliosa mi ha chiesto di scrivere.
Pronti, allora si parte.
Sei nato a dicembre, mese del freddo inverno, mese del Natale, mese del riposo in attesa di rifiorire, mese dei forti cambiamenti, mese del calore che protegge, mese delle meraviglie nella natura che si veste di bianco con la neve e dei bambini che con i loro occhi grandi si perdono in tutto quello spettacolo di giochi e fantasia da vivere insieme, mese delle luci e dei suoni, mese della gioia e della bontà che si condivide.
Si può pensare che questo sia un mese caotico, ma invece è ricco di momenti di silenzio, di spazi di cielo sereno tra il grigio delle nuvole, di ricerca di colori e piccoli attimi di felicità nel susseguirsi di giorni imbronciati, di speranze coltivate nell’attesa e di momenti speciali che nel cuore seminano Amore.
Tu, piccolo non spaventarti di tanto grigio, anzi, sfoglia ogni giorno, con curiosità e fantasia come se fosse un libro di favole ancora tutto da scrivere.
Anche il più rigido degli inverni è pronto a nascondere mille e più nuove storie da vivere e da scrivere. In fondo in fondo, potrai sempre trovare una gemma, un’occasione, un raggio di sole che ti aiuterà a scoprire che “Si!” si può ancora giocare, ridere, crescere, imparare e sbagliare.
Questo mese è una piccola parte della tua essenza, per questo ho scelto di partire proprio da qui. Raccontarti la radice del tempo in cui sei nato è un modo per aiutarti a capire che anche tu potrai prendere il meglio da questo periodo, il coraggio, la forza, la spinta, la luce e la gioia della festa più bella dell’anno. Cercare nel tempo del tuo nascere un’impronta che possa aiutarti a comprendere il tuo inizio e possa accompagnarti nel cercare quelle influenze che ti permettano di osservare il tuo cammino, i tuoi giochi e il tuo crescere con una luce diversa.
Come tutti, i bambini, sei una gemma pronta a fiorire, sei uno spazio aperto pieno di potenzialità, sei l’infinito dei tuoi sogni, l’energia straripante del tuo crescere e la gioia di una speranza senza fine. Il mondo è la palestra migliore che puoi avere per provare a camminare come tu desideri e come tu riesci.
Questo disegno d’Amore è nato dal cuore del tuo papà e della tua mamma che insieme ti hanno sognato, ti hanno cercato, ti hanno chiamato e fin dall’inizio hanno creduto in te. Dal progetto dei loro cuori, finalmente sei arrivato ed è iniziata la tua avventura per la vita e, insieme, anche la loro avventura di genitori.
Un nuovo inizio, un periodo d’attesa e di prove, un tempo da costruire e poi la realizzazione di un sogno. La nascita di te e della tua famiglia.
Sai Mattia, come in tutte le cose della vita, a volte, si possono incontrare degli ostacoli, delle prove da superare e, come si dice, spesso, delle montagne da scalare. Tu, stai tranquillo, continua a credere nella bellezza di ogni cosa che hai attorno, a crescere, a giocare e gioire di ogni istante…questo è il tuo tempo e il tuo divenire. Inoltre, ricorda, accanto a te ci sono i tuoi genitori, la tua forza, la tua guida, il tuo coraggio, la tua energia e la fiducia infinita in te e nelle tue infinite possibilità. Sai, mamma e papà sono fortissimi e insieme potrete raggiungere ogni traguardo.
Quando la mamma ha saputo di essere incinta era felicissima ti desiderava tanto.
L’attesa di te, quel tempo benedetto, sospeso tra corpo e anima, tra incertezze e gioie in cui la mamma ti ha accolto nel suo grembo è diventato il tempo dell’abbandono, della fiducia e dell’Amore. È stato un viaggio fatto di tappe, di prove, di decisioni e di coraggio. La mamma ha sempre creduto in te fin dall’inizio e per questo ha lottato contro ogni dubbio o paura.
Il suo Amore, per te, era la sua forza e questo bastava per entrambi.
Durante questo tempo, lei ha fatto tutti i controlli per sapere se stessi bene nel suo pancione, la tua casa per nove lunghi mesi. Fin dall’inizio, i dottori, le hanno detto che saresti nato con alcune difficoltà, che saresti stato un bambino speciale. “Un bambino con un cromosoma d’Amore in più” (Sai, questa è la frase che spesso ripete la tua mamma quando racconta di te 😊). In questi casi, le persone grandi, usano altre parole, più complicate, per descrivere la situazione, la chiamano “Sindrome di Down”.
Pensandoci, ora, mentre ti scrivo, credo che la definizione della tua mamma sia il modo migliore per raccontarti questo passaggio delicato della tua venuta al mondo. Tu, piccolo sei nato dall’Amore di mamma e papà che hanno creduto in te fin da subito, tanto che, messi davanti alla notizia, nonostante, le paure, le incertezze e le preoccupazioni hanno continuato a cercarti, a sostenerti, a desiderarti e ad amarti per tutto quello che eri. Il loro Amore presto è diventato il tuo Amore e insieme, dopo quella diagnosi, avete iniziato la Vostra avventura insieme. Come ti dicevo all’inizio, da qui, è iniziata la scalata.
La mamma ha pianto tanto, era piena di paure e preoccupazioni per te e per come sarebbe stato il tuo futuro. Si faceva tante domande, a cui la maggior parte delle volte non è riuscita a dare una risposta. Ha avuto bisogno di tempo per elaborare ciò che le avevano detto i medici. Era impaurita da quelle parole, da quella diagnosi perché quando ti sognava lei pensava a te senza problemi e invece ora doveva cambiare prospettiva. Il tempo dell’attesa è servito anche a questo, mentre tu crescevi nel suo pancione lei imparava ad accogliere il tuo essere speciale, studiava, cercava di capire come aiutarti e tramite i tuoi piccoli segni trovava, in cuor suo, sempre più la forza per amarti.
Lei, fin dall’inizio, ti voleva ad ogni costo e per questo ha lottato, pregava tanto il Signore affinché ti desse la forza per crescere bello come il sole. Sai, in fondo al cuore questa è l’immagine che la Mamma aveva di te mentre ti aspettava. Così è stato.
Il 5 dicembre, dopo un parto indotto all’1.33 di notte sei arrivato.
Sei nato, piccolo Mattia, bellissimo, con due occhi azzurri grandi, che subito si sono persi negli occhi di mamma che ti guardava con amore e ti ripeteva “Quanto sei bello, Mamma”.
Questo momento di amore è durato poco ma è bastato a creare quel legame fortissimo che nel tempo sarebbe stato la vostra risorsa, sopra ogni difficoltà. Infatti, subito dopo, ti hanno portato in terapia intensiva neonatale per farti tutti i controlli di cui avevi bisogno. La mamma aveva tante paure per te in quei momenti perché tu eri solo e lei non poteva starti accanto come voleva.
Al mattino, la mamma si è presentata al reparto dove ti avevano portato per poterti vedere. Eri in una culletta termica, avevi solo il pannolino, dormivi e la mamma era triste perché non ritrovava i tuoi occhi, ti sentiva distante. Tutto questo le provocava tante emozioni diverse e non sapeva cosa fare. L’unica cosa che desiderava tanto era abbracciarti forte, farti sentire che era lì con te e che era “pronta a tutto” per il tuo bene. Era pronta, come lei mi ha raccontato, ad andare su, in alto, fino a toccare luna, per te.
Nel pomeriggio, di quel giorno, la mamma e il papà vengono chiamati dalla Dottoressa Fusilli perché, piccolo Mattia, stavano preparando i documenti per farti fare il tuo primo viaggio. Dovevi andare in un altro ospedale, ad Ancona.
La mamma davanti a quella notizia, voleva morire, piangeva forte, aveva paura, aveva l’impressione che le stessero portando via una parte di Sé. Tutto accadeva così in fretta, lei non era preparata, non voleva lasciarti andare. Erano momenti di forti emozioni, di confusione, di stanchezza e, soprattutto, di poche notizie, i tuoi genitori non riuscivano bene a capire quale fosse la situazione. In più alla mamma avevano detto che lei non poteva venire con te perché tu saresti stato ricoverato, lì, solo per poco.
Sai, Mattia, l’istinto di una mamma a volte funziona meglio di mille parole. L’istinto della tua mamma le ha detto che non ti avrebbe mai lasciato partire da solo e che lei sarebbe venuta con te ad ogni costo. E così fece. Tu in ambulanza, mamma e papà in macchina partiste per Ancona, il giorno stesso.
Il viaggio fu lungo, stressante, pieno di preoccupazioni e di domande che affollavano la mente. Uno spostamento nuovo, un nuovo ospedale, nuove sfide da affrontare. Tutto andava veloce. La mamma era stanca, una parte di lei voleva cedere ma il cuore le ripeteva che il suo posto era accanto a te.
Lei voleva solo quello, starti accanto, toccarti, guardarti, come solo gli occhi di una mamma sanno fare, farti sentire il suo amore. Non ti avrebbe mai abbandonato. Ti ha accolto, ti ha portato nel suo grembo, ha imparato con il tempo ad amarti, a conoscerti attraverso i piccoli segni che le mandavi. Ti ha voluto oltre ogni difficoltà e ora voleva continuare a starti vicino ad ogni costo.
Il giudizio degli altri non la toccava perché la forza che la muoveva e l’aiutava a decidere era mille volte più forte. L’Amore per te Mattia era l’unica cosa che la faceva andare avanti.
Ad Ancona, la mamma e il papà hanno dovuto affrontare i medici, il Cardiologo e la Dottoressa Fusilli, che spiegarono loro il motivo di quel viaggio. Piccolo Mattia, avevi un problema al cuore, quella che i medici chiamano “cardiopatia congenita al cuore”, e dovevi essere operato. Questo era il motivo di tanta urgenza.
Appena arrivato ti sistemarono nella terapia intensiva, in una culletta, avevi tanti macchinari accanto a te che facevano rumore, eri pieno di flebo e altri tubicini che controllavano tutte le tue funzioni vitali, in ogni momento. Eri li in quello spazio indefinito senza sapere cosa ti stesse accadendo veramente, senza poter sentire il contatto con la tua mamma, senza alcuna protezione.
Dopo aver parlato con i medici, alla tua mamma venne concesso di starti accanto, le diedero una sdraio per sistemarsi. Quello era l’unico posto in cui la tua mamma voleva stare, nonostante, la disperazione e il dolore per tutte le notizie che le avevano dato lei era li con te e questo bastava.
Sai, penso che in qualche modo tu sentivi, attraverso i vetri della tua culletta, la sua presenza, il suo Amore e le sue preghiere per te.
Mattia, il legame con la tua mamma è qualcosa di speciale e, anche se, fin da subito, non è stato possibile cercavi, sentirvi, toccarvi e ritrovarvi pelle a pelle, il vostro cuore e il bisogno naturale che avevate l’uno dell’altro vi ha permesso in qualche modo di entrare in sintonia, oltre ogni barriera. Sai, avere qualcuno che crede in te ciecamente, nei momenti difficili, è un grande aiuto.
Ogni notte venivano a farti l’ecocardio per controllare il tuo cuoricino e ogni volta c’era un piccolo miglioramento, un passo in avanti. Il tuo cuore con le ore migliorava un pochino di più, ma ancora le piastrine erano basse. Infatti, quando sei nato pesavi 2,760 kg, non c’era solo il cuore a preoccupare, avevi altre piccole prove da superare, tra cui l’ipoglicemia e le piastrine bassissime.
Come mi ha raccontato la tua mamma ad un tratto le tue carte sono cambiate, il Signore, ha deciso che la tua storia aveva bisogno di un miglioramento e così è stato.
Le piastrine iniziavano a salire e tu bevevi il latte della tua mamma, che lei ogni volta si tirava per poterti nutrire al meglio. La mamma ti donava tutta la sua forza, anche se lei aveva tante paure, piangeva ed era sola ad affrontare tutto perché il tuo papà doveva lavorare a Pescara. Lui era lontano e poteva riabbracciarvi solo il fine settimana.
Il vostro viaggio ad Ancona è durato 25 giorni, lunghissimi, la mamma dopo tutte quelle prove era esausta e voleva tornare a casa con te. Voleva iniziare la vostra storia insieme, nella vostra casa, tra i vostri affetti.
Finalmente quel giorno arrivò, fu disposto il trasferimento a Pescara in ambulanza. Arrivati in ospedale, le paure di mamma si ripresentarono ai suoi occhi perché ti riportarono in terapia intensiva neonatale. Lei non capiva il motivo, tu ora stavi bene grazie alle cure e grazie alla fede della tua mamma, alle sue tante preghiere e benedizioni, eri fuori pericolo, non avevi più bisogno di cure mediche particolari.
Arrivati, vi separarono di nuovo, tu in terapia intensiva e lei, ad aspettare notizie, nella sala d’attesa delle mamme. Sai, in quel periodo, la terapia intensiva neonatale di Pescara non era aperta per tutto il giorno, come succedeva ad Ancona e, lei piangeva come una fontana perché aveva paura di doverti lasciare lì, da solo.
Mentre la mamma aspettava i medici per avere notizie si siede vicino a lei la Dottoressa Di Valerio e le chiede il perché di quel pianto inconsolabile. La tua mamma non riuscì a rispondere così ci pensò il tuo papà. Lui raccontò alla dottoressa tutto il dolore e la paura della tua mamma, al solo pensiero di doversi ancora una volta separare da te, dopo essere stata con te giorno e notte nella terapia intensiva neonatale di Ancona. La dottoressa ascoltando tutto quel dolore e considerando il fatto che tu ormai avevi solo bisogno di cure farmacologiche si consultò con la sua equipe e decise di ricoverare te e la tua mamma in pediatria, in una cameretta tutta per voi.
La mamma nonostante la gioia di averti accanto, era tanto stanca non voleva più sentire nessuno e voleva portarti, finalmente, a casa.
La fortuna è arrivata dopo due giorni, sono arrivate le dimissioni.
Finalmente la mamma ti ha potuto portare accogliere nel calore della tua casa e insieme al tuo papà ha potuto iniziare a costruire la vostra storia d’Amore speciale, fatta di piccoli passi, grandi conquiste e tanta gioia per crescere insieme.
Piccolo Mattia, ormai da quei giorni difficili sono passati due anni, la tua mamma e il tuo papà ti amano tanto tanto più della loro stessa vita, sono orgogliosi di te, delle tue capacità e della tua gioia contagiosa.
La tua storia piccolo è iniziata un po’ in salita, e forse nel percorso ancora potrai incontrare sfide da superare, tu provaci sempre, fai del tuo meglio, non sei solo, avrai sempre una famiglia fortissima che lotterà insieme a te, ti sosterrà e farà il tifo per ogni tuo piccolo progresso. Piccolo Mattia, vedrai che, anche se impegnativa, la vita saprà essere bellissima se cammini insieme a chi ti ama e provi ogni volta a superare te stesso.
Un’ultima cosa, voglio dirti per salutarti, apprezza ogni cosa che riesci a fare, a modo tuo, sii coraggioso e lascia agli altri i limiti e le barriere. Tu sei un bambino meraviglioso, puoi raggiungere ogni traguardo e sogno che desideri.
Buona vita, piccolo.
Grazie alla tua mamma per avermi dato l’opportunità di raccontare la Vostra storia.